Chi si prepara ad avviare una nuova attività, oltre che avere molti dubbi, ha spesso molte idee che vorrebbe concretamente realizzare contestualmente a servizi o prodotti che vorrebbe produrre. Ciò comporta però una visione complessiva dell’impresa molto vasta e tendenzialmente confusionale. Lo strumento con il quale l’aspirante imprenditore può ovviare a tale disordine d’idee è, certamente, un business plan.
Il business plan è il documento che riassume e riordina tutto il progetto imprenditoriale. Aiuta a pianificare e vagliare ogni possibile opportunità che l’idea imprenditoriale può offrire ed è molto utile a capire quanto la stessa possa essere fattibile, in termini di costi, gestione ed effettiva realizzazione; è lo strumento necessario a dimostrare che l’idea imprenditoriale è stata analizzata in ogni suo aspetto presente e futuro, positivo e negativo.
Il principale vantaggio nella redazione di questo documento risiede nella possibilità di riorganizzare le idee, e lo stesso progetto imprenditoriale, in modo che ne sia, prima di tutto, esplicabile la possibile realizzazione alla collettività e, in secondo luogo, nell’opportunità intrinseca di poterle dare forza e valore; soprattutto per le microimprese e per le piccole realtà imprenditoriali, rappresenta l’unica soluzione strumentalmente possibile per chi, mancando di disponibilità finanziarie adeguate, necessiti di richiedere un finanziamento per l’avvio o lo svolgimento della start up.
Gli istituti di credito ai quali andranno rivolte le richieste di finanziamento, infatti, esigono un piano d’impresa dettagliato, che renda effettivamente l’idea della fattibilità e sostenibilità finanziaria della stessa. La pianificazione sarà quindi l’ago della bilancia che porterà l’istituto finanziario a scegliere di concedere o meno un prestito, quindi, implicitamente, ad assumersi l’effettivo peso economico per la realizzazione dell’idea imprenditoriale.
Il tempo, l’impegno economico, e le risorse, necessari alla stesura del business plan saranno compensate dalla sua utilità. Il bagaglio culturale che deriva dalla sua redazione rende l’aspirante microimprenditore, oltre che consapevole, anche adeguatamente preparato alle difficoltà che lo svolgimento della nuova attività potrebbe comportare.
Aver analizzato ogni aspetto, rischio e opportunità dell’idea imprenditoriale renderà il “problem solving" molto più veloce, in termini di tempo, e molto più agevole in termini strategici e organizzativi.
Il business plan, come strumento di autovalutazione oggettiva, rappresenta quindi un documento necessario anche al fine della buona riuscita dell’impresa.
Eleonora Isopo – Consulente del lavoro
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